All'interno della popolazione carceraria femminile, il rischio di esposizione ad infezioni sessualmente trasmissibili (IST) è elevato. In particolare, troviamo sempre più casi di Epatite C/HCV (con una prevalenza che a seconda degli studi oscilla tra il 20 e il 38%) ed in minor misura Epatite B/HBV (all'incirca il 10%). Questo discorso può essere esteso anche al virus dell’HIV, la cui prevalenza è attestata da diversi studi intorno al 5%, ma anche di tumore.

Secondo una recente ricerca dell’Università di Napoli, solo il 41,1% delle donne intervistate ha riconosciuto l'infezione HPV come una infezione sessualmente trasmissibile: il 55,1% ha risposto di non sapere che ci siano correlazioni tra HPV e cancro al collo dell’utero e oltre il 70% dichiara di non aver mai sentito parlare della vaccinazione contro l'HPV.

Per tutti questi motivi è assolutamente necessario offrire un lavoro strutturato di educazione sanitaria per valorizzare la prevenzione e la promozione della salute.

Il progetto "Prevenzione nelle carceri" di LILT Milano Monza Brianza

Con questo progetto, LILT Milano Monza Brianza vuole migliorare lo stato di salute della popolazione carceraria potenziando i servizi sanitari e di prevenzione nelle carceri, con focus sulla prevenzione oncologica e delle IST.

Le azioni poste in essere all'interno degli istituti detentivi riguarderanno principalmente: 

  • la rilevazione dei bisogni di salute della popolazione carceraria e delle conoscenze degli operatori sui temi della tutela della salute;
  • la promozione della conoscenza per migliorare la presa in carico sanitaria delle persone detenute;
  • il potenziamento della diagnosi precoce oncologica e relativa a IST nelle strutture coinvolte;
  • la promozione della Health Literacy tra la popolazione detenuta, per incoraggiare la conoscenza circa la salute della donna e la prevenzione, con particolare attenzione a IST e tumori femminili.

A chi è rivolto il progetto

Il progetto di LILT Milano Monza Brianza è destinato alle donne arrestate, recluse ed ergastolane. La percentuale per ogni tiplogia può variare, ma si prevede il coinvolgimento di circa 185 donne detenute: 100 nel carcere di Bollate, circa 75 nella struttura di San Vittore, circa 10 all'ICAM di Milano - Istituto a Custodia Attenuata per Madri.

Il progetto inoltre coinvolgerà circa 250 operatori nei vari istituti penitenziari.

 

Nome del progetto: Prevenzione nelle carceri
Organizzazione proponente: LILT Milano Monza Brianza APS
Area di intervento: Salute & Welfare