DOPO IL TERREMOTO
Arquata del Tronto, la scuola apre con gli aiuti del Secolo XIX Inaugurata la "Città dei ragazzi" da 500 metri quadri: c'è anche un impianto polisportivo GENOVA La struttura è all'avanguardia: un polo con scuole dell'infanzia, elementari e medie, dotato di un'aula informatica connessa con istituti di mezzo mondo e una mensa fresca assicurata da una cucina industriale di alta qualità. Ma anche una moderna palestra polivalente Raccolti fra i nostri lettori 35 mila euro. La struttura inaugurata a soli 2 anni dal sisma per basket, calcetto e volley oltre alle lezioni di educazione civica. Un'area giochi esterna. Un prato. Una viabilità dedicata, per collegamenti sicuri e veloci. Quella che nei giorni scorsi è stata inaugurata ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, è una vera "Città dei ragazzi" da 500 metri quadrati. Se a soli due anni dal terremoto che ha devastato il Centro Italia, costringendo a evacuare interi paesi, è stato possibile realizzare un complesso così avanzato, è anche grazie al grande cuore dei genovesi e dei liguri: dei lettori del Secolo XIX, che hanno contribuito con 35.000 euro alla raccolta della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi. In totale è stata raggiunta, anche grazie a sponsor come "Reale Foundation" e "Mail Boxes Etc", la ragguardevole somma di 2 milioni di euro, solo per la scuola, oltre a qualche centinaio di migliaia di euro per i moduli abitativi. Il lavori sono stati rapidi: la posa della prima pietra è stata nel maggio dell'anno scorso, e con l'inizio di questo anno scolastico gli alunni hanno potuto finalmente sedersi fra i banchi. Solo ad Arquata, le vittime furono 51 su un totale di 299. Una tragedia che ha sconvolto molte famiglie, ma che naturalmente ha colpito soprattutto i bambini ai quali ora è possibile offrire momenti di normalità, di istruzione ma anche di svago. I lettori del Secolo XIX hanno contribuito non solo attraverso i versamenti sul conto corrente, ma anche con una serie di eventi come amatriciane solidali, o raccolte fondi di aziende private. Come i clienti di Fokaccia, che hanno aiutato gustando l'inedita "focaccia all'amatriciana", o con l'iniziativa "Ricicla carta e cartone", promossa dal Gruppo Benfante che ha devoluto 50 euro per ogni tonnellata di carta e cartone conferiti nell'impianto di Sant'Olcese. Restano ancora 500 sfollati ai quali offrire un progetto di vita. Ma già la "Città dei ragazzi" ha riportato la speranza in terre martoriate. E parte del merito è dei liguri che, conoscendo la sofferenza, sono sempre in prima linea quando c'è da aiutare.

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