Si è svolta ieri, nella Sala delle Colonne di Palazzo Civico a Torino, la firma del primo protocollo territoriale per l’attuazione dei Corridoi Lavorativi per i Rifugiati.
Un’iniziativa che segna un passo importante verso la costruzione di percorsi di integrazione più sicuri, regolari e concreti, grazie alla collaborazione tra istituzioni, imprese e organizzazioni della società civile.
Promosso da UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati, il protocollo coinvolge la Città di Torino, la Regione Piemonte, la Prefettura di Torino, l’Unione Industriali Torino, Reale Foundation, la Fondazione Compagnia di San Paolo, la Fondazione Don Mario Operti e numerosi altri partner.
Insieme, queste realtà condividono un obiettivo comune: creare nuove opportunità di lavoro dignitoso per persone rifugiate, valorizzando le loro competenze e rispondendo, al tempo stesso, ai bisogni reali del tessuto produttivo locale.
Ad oggi, sono sessanta i rifugiati selezionati in Paesi terzi, tra cui Colombia, Egitto, Uganda e Giordania, che arriveranno in Italia per essere inseriti in settori strategici come quello aeroportuale, della cantieristica navale, dell’informatica e dell’oreficeria.
Il nuovo protocollo permetterà a un numero crescente di imprese piemontesi di aderire al progetto, contribuendo a un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore.
Il programma si inserisce nel quadro del Global Compact on Refugees, che incoraggia l’apertura di canali di ingresso sicuri per rifugiati qualificati e promuove la loro piena integrazione nella società e nel mondo del lavoro.
In Italia, i Corridoi Lavorativi rientrano nel cosiddetto “percorso extra-quota”, introdotto dalla legge 50/2023, che consente alle imprese di selezionare e formare rifugiati direttamente nei Paesi d’origine, accompagnandoli poi verso l’assunzione e l’ingresso regolare nel nostro Paese.
Questo approccio, sostenuto dal Governo italiano e da UNHCR, rappresenta un modello innovativo e replicabile, capace di coniugare le esigenze dell’integrazione sociale con quelle del mercato del lavoro.
Un’alternativa sicura ai viaggi pericolosi e irregolari che migliaia di persone affrontano ogni anno nel tentativo di ricostruirsi un futuro. Dal 2015 a oggi, oltre 10.000 rifugiati hanno potuto accedere a percorsi regolari di ingresso e accoglienza in Italia, grazie a iniziative come i corridoi lavorativi, universitari e umanitari.
“Questo protocollo rappresenta molto più di un accordo: è la dimostrazione concreta che l’integrazione lavorativa può generare valore condiviso. Un risultato come questo non sarebbe stato possibile senza la collaborazione tra pubblico e privato, tra attori locali, nazionali e internazionali. Siamo orgogliosi di camminare al fianco della Città di Torino, dell’Unione Industriali e dell’UNHCR in un progetto che incarna i valori di inclusione, dignità e futuro.”
— Virginia Antonini, General Manager di Reale Foundation
Con la firma di questo accordo, Torino e il Piemonte si confermano territori pionieri di un modello di integrazione che mette al centro le persone e riconosce nel lavoro la chiave di un’autentica crescita condivisa.
Attraverso il proprio sostegno, Reale Foundation rinnova il suo impegno nel promuovere progetti che generano impatto sociale positivo e contribuiscono a costruire comunità più forti, coese e inclusive.

 
						 
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                    