Il tutto parte da domande apparentemente semplici: quanta creatività è insita nella crisi? Che ruolo ha la creatività in questo periodo storico? In che maniera le tecnologie, che ormai fanno parte del linguaggio quotidiano e che sono diventate ancora più radicate nel nostro quotidiano, possono fungere da mezzo artistico per veicolare il messaggio della crisi?

Il progetto "Nuovi linguaggi della performance" è altamente innovativo, cross-disciplinare e include arti visive/musica (50%), video/fotografia (30%), performance/scrittura (20%).

Le azioni progettuali mirano alla costruzione di uno spettacolo altamente professionale che abbia come tema l'interpretazione della crisi come concetto di distruzione e costruzione creativa.

Questo avverrà attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie, dei social network e la compartecipazione del pubblico proprio durante gli spettacoli performativi live.

Allo spettacolo potranno partecipare in qualità di attori non solo gli artisti selezionati, ma, in un’ottica di inclusione e condivisione, tutte le persone del pubblico senza distinzione di età e ceto sociale (coadiuvati ovviamente da "professionisti dell'arte" e da personalità rinomate che parteciperanno ai simposi o alle performance live).

Gli stessi simposi avranno già funzione performativa e saranno fondamentali per la "viralità" del progetto. Il supporto delle nuove teconlogie e dei social, insieme all'utilizzo che i giovani ne fanno abitualmente, risulteranno fondamentali. Saranno parte integrante degli spettacoli: smartphone (soprattutto la tecnica del selfie), tablet, wecomtablet, webcam, computer con programmi avanzati inerenti le arti visive, suono, strumenti acustici e sofisticate tecniche di microfonazione e amplificazione.

Le azioni saranno sviluppate soprattutto in Città valorizzando le risorse artistiche e culturali del territorio. Le applicazioni utilizzate dal pubblico e dai performer saranno Whatsapp, Skipe, Wechat, Fb, Snapchat, Instagram, Twitter, G+, Viber, Zoom, Messenger; questo per poter arrivare alla costruzione di uno spettacolo che sarà replicato quattro volte, ma sarà sempre diverso, di durata variabile e adattabile all'ambiente (poichè sarà la tipologia degli spettatori a guidarne in parte l'andamento).

Saranno svolti otto simposi che oltre a fungere da prove, rientreranno a pieno titolo nel progetto artistico come "prodotto" video, fotografico e virale. Oltre a coinvolgere giovani professionisti under 40 coadiuvati da un’unica regia, sarà chiesto di intervenire negli spettacoli e nei simposi a storici avanguardisti di calibro nazionale e internazionale dando la precedenza a coloro che hanno un rapporto trasversale con le arti (visive, musicali, performative). Saranno inclusi negli spettacoli e nella formazione degli stessi anche adolescenti interessati all'elemento artistico e musicale.

Saranno oltresì contattati istituti d'arte, licei artistici, conservatori piemontesi, luoghi di aggregazione e accademie di belle arti. Durante gli spettacoli strutturati ci sarà molto spazio per l'elemento improvvisativo visivo, sonoro e performativo.

Tra le location per gli spettacoli-performance e le mostre vi saranno: bagni pubblici, mezzi pubblici, mercati come quello di Porta Palazzo, circoli letterari o enti culturali, parchi. I luoghi saranno scelti durante i simposi e durante la formazione degli spettacoli che saranno ubicati a Torino ( circoscrizioni 3,1,7).

Alla luce di questi elementi la performance intende creare le condizioni per stimolare un atteggiamento mentale volto alla cultura, alla riflessione sul concetto di salute, all’importanza del dialogo umano e affrontare i temi cardine della condizione umana italiana attuale. Le azioni saranno sviluppate soprattutto in Città valorizzando le risorse artistiche e culturali del territorio.