Nel 2018 è nata la Casa di Leo a Treviolo, struttura ricettiva che si prefigge di supportare tutte le famiglie che hanno bambini ricoverati al Papa Giovanni XXIII. Una struttura con 5 stanze con bagni privati, un posto camper (per soddisfare quelle famiglie che si spostano ospedale per ospedale utilizzando mezzi di accoglienza propri) e una grande area comune (area entertainment, ludica, cucina/pranzo e relax).

Da quel giorno, nonostante l’impatto restrittivo del Covid, Casa di Leo ha aiutato più di 130 famiglie.

Un punto focale del progetto e della filosofia è dato dal supporto dei 120 volontari dell’associazione Eos, presenti 7 giorni su 7 dalle 9 alle 22, con i quali vengono supportate le necessità della Casa. Non vengono donati solo alloggi, ma anche attenzioni di ogni genere per rendere queste famiglie più consapevoli della gestione della malattia dei propri figli ma soprattutto più serene.

Oggi Casa di Leo si trova nella grande difficoltà di dire di no alle famiglie che hanno bisogno ed è per questo motivo, e per il progetto di polo pediatrico che l’Ospedale ha pochi mesi fa avvallato, che è stato deciso di provare ad allargarsi cercando di aumentare, nei limiti del possibile, la nostra capacità ricettiva e di sostegno.

Dopo un progetto di fattibilità e l'acquisto del terreno limitrofo alla prima struttura, il progetto prevede l'aggiunta, alle già presenti 5 camere e al posto camper attrezzato, di ulteriori 10 stanze, più 3 appartamenti a supporto delle patologie più complicate.

La nostra filosofia si basa sulla condivisione degli spazi comuni in cui genitori e volontari condividono e si confrontano sulle situazioni di vita quotidiana e di ospedale instaurando una positiva consapevolezza relativamente alla gestione della malattia del proprio figlio ed un livello di serenità che concede loro, ed al figlio, una marcia in più nell'affrontare le difficoltà della malattia.