La comparsa di una malattia neuromuscolare e il suo decorso progressivamente inabilitante può indurre a credere che lo sforzo maggiore debba essere orientato alla cura del corpo, trascurando così gli aspetti emotivi più profondi.
Disorientamento, panico, depressione, delusione e rinuncia sono invece gli ostacoli più severi che ASD Magic Torino si impegna ad aiutare a superare, incoraggiando e stimolando il singolo giovane verso lo sport, allo scopo di normalizzare la sua difficile condizione esistenziale.
Il progetto "Figli di uno sport minore" di ASD Magic Torino
Quando un giovane accetta di fare sport, non importa quale e a che livello, significa che ha deciso di reagire alla malattia e alle frustrazioni.
Con il powerchair hockey e, da quest'anno, il powerchair football, l’Associazione Magic Torino-UILDM si prefigge di diffondere la pratica dell'attività sportiva dilettantistica tra le persone affette da gravi patologie neuromuscolari, offrendo occasioni di unione, sfida, dialogo e confronto.
Dagli allenamenti alle gare, lo sport è un girotondo di nuove conoscenze e grandi emozioni: il corpo si potenzia, si rinforza e, in alcuni casi, riesce a compiere azioni che prima invece sembravano impossibili, con benefici sull'autostima e la consapevolezza di sè.
A chi è rivolto il progetto
Al percorso sportivo di Magic Torino, aderiscono 15 persone affette da malattie motorie di medio-grave entità, coinvolgendo anche i loro genitori come volontari nelle attività, assegnando ad ognuno di loro dei ruoli.
Il genitore ha un ruolo determinante nei confronti di un bambino con disabilità: spiegargli che la differenza si può superare e diventare qualcosa che lo rende speciale, invece che limitato.
Nome del progetto: Figli di uno sport minore
Organizzazione proponente: ASD MAGIC TORINO - UILDM
Area di intervento: Inclusione & Sviluppo Sociale