LA PRODUZIONE AGRICOLA NELL'ERA DEL COVID-19

A causa del virus Covid-19, il settore agricolo ha subito un grave calo della produzione a causa di una serie di fattori, tra cui il blocco della ristorazione, la tendenza dei consumatori ad acquistare scorte di prodotti alimentari secchi anziché freschi, nonché la crisi in cui sono precipitati interi settori della filiera agro-alimentare, come quello florovivaistico o degli agriturismi.

Ma l’aspetto che può maggiormente danneggiare il comparto agricolo è la chiusura delle frontiere: i braccianti stagionali che in questo periodo vengono a lavorare in Italia, soprattutto dall’Europa dell’est, sono rimasti bloccati nei loro paesi, lasciando le aziende senza manodopera. Per un settore che si regge grandemente sulla manodopera straniera (sono 391.500 i lavoratori stagionali iscritti all’INPS, di cui il 61% extracomunitari) questa situazione potrebbe rivelarsi una vera e propria Caporetto. Secondo le ultime stime, infatti, nel 2020 mancheranno all’appello 370 mila lavoratori che arrivano ogni anno dall’estero, principalmente da Romania, Bulgaria e Polonia.

Il decreto “Cura Italia” ha previsto alcune misure in favore del comparto, ma il rischio che il Paese non riesca a produrre cibo a sufficienza a causa della carenza di manodopera resta forte e ci riguarda tutti da vicino.

Reale Foundation, durante il periodo di emergenza sanitaria, ha recepito l’aggravarsi delle disuguaglianze sociali, con particolare attenzione ai rifugiati presenti sul nostro territorio: a fronte dell’accordo di partnership già in essere con Senior - L’Età della Saggezza Onlus e Confagricoltura, ha ideato un percorso formativo di qualità, volto all’inclusione occupazionale nel settore agricolo del nostro Paese.

 

IL PROGETTO CULTUM CHANGE

Il Progetto Cultum Change risponde al bisogno del comparto produttivo agroalimentare di riattivare i processi produttivi, a partire dalla raccolta dei prodotti agricoli e la pianificazione delle colture estive, nel minor tempo possibile e nel rispetto delle misure sanitarie e di sicurezza imposte dal virus Covid-19.

In quest’ottica, il progetto ha l’obiettivo di rispondere alla carenza di manodopera agricola specializzata creando una piattaforma che permetta ai rifugiati di avere accesso, da un lato, ad un inserimento lavorativo di qualità e, dall'altro, a percorsi di formazione e-learning e di job coaching.

Si tratta perciò di una piattaforma innovativa, capace di integrare funzioni di intermediazione lavorativa con funzioni di formazione a distanza.

Il progetto si rivolge principalmente a due destinatari:

  • i rifugiati e i titolari di protezione internazionale, soggetti svantaggiati e fragili rispetto all’accesso al mondo del lavoro;
  • le aziende agricole e i piccoli produttori italiani, che hanno bisogno di manodopera specializzata in tempi brevi.

Cultum Change quindi non solo risponde all’emergenza presente, ma crea uno strumento innovativo e facilmente scalabile per supportare le esigenze di un mercato agricolo sempre più mobile e digitale.

Nome del progetto: Cultum Change
Organizzazione proponente: Senior L'Età della Saggezza Onlus
Area di intervento del progetto: Inclusione & Sviluppo Sociale