Nata il 22 aprile 1970 dopo un grave disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio al largo di Santa Barbara, in California, la Giornata Mondiale della Terra vuole stimolare una riflessione circa lo stato del nostro pianeta e su come i singoli individui possono contribuire a tutelarlo e migliorarlo.
51 anni dopo la sua istituzione, l’Earth Day acquista ancora più significato: in piena emergenza sanitaria e climatica, è fondamentale ripensare al nostro rapporto con la Terra, al modo in cui i nostri comportamenti impattano sulle risorse e sugli ecosistemi, alle conseguenze che possiamo produrre nel medio e lungo periodo.
“Quando la vita in tutto il mondo torna alla normalità, il nostro mondo non può tornare alla normalità - afferma la mission dell'Earth Day 2021, riassunta con il motto Restore Our Earth - La nostra comunità globale è stata sconvolta dalla più grande crisi globale in una generazione. Il Covid-19 ci ha mostrato la necessità di guardare avanti, ma le prossime crisi sono già in arrivo. Il cambiamento climatico, la perdita di specie, le pandemie e gli enormi disastri naturali potrebbero definire il futuro, a meno che non facciamo qualcosa adesso”.
Non si può più aspettare: le istituzioni devono agire, ma non solo. Ognuno di noi deve fare la propria parte.
Come? Con il riciclo e lo smaltimento corretto dei rifiuti speciali. Privilegiando le produzioni alimentari a basso impatto ambientale e non sprecando il cibo che ogni giorno arriva sulle nostre tavole. Scegliendo la mobilità sostenibile. Spegnendo il computer in pausa pranzo o le luci nelle stanze vuote. Chiudendo l’acqua mentre ci si lava i denti. Preferendo fonti di energia rinnovabili.
Rendere tutti questi piccoli gesti abitudini ci consentirà di dare il nostro contributo al contrasto al cambiamento climatico, alla lotta all’inquinamento, alla produzione e al consumo sostenibile.
Si tratta di una presa di coscienza necessaria, per noi e per le generazioni future.