Oggi, i fattori che possono provocare situazioni di disagio sociale, economico e culturale sono molteplici: bassa scolarità pregressa, scarsa conoscenza della lingua italiana, ridotti stimoli da parte del territorio. Se a ciò si aggiunge il contesto economico dei singoli che non può offrire prospettive, risulta scontato l'emergere di situazioni di apatia, frustrazione, isolamento sociale e un senso di impossibilità di riscatto sociale.

Il progetto "Modello Giuditta" dell'Istituto San Giovanni Evangelista

Con questo progetto, l'Istituto San Giovanni Evangelista vuole strutturare un percorso per offrire competenze lavorative subito spendibili e un cammino che favorisca una nuova percezione di se stessi a minori e giovani fra i 15 e i 24 anni in situazioni di fragilità formativa, lavorativa e sociale, a rischio NEET (Not in Education, Employment or Training) o ELET (Early Leaver from Education and Training).

Attraverso un laboratorio di cucito, sarà possibile infatti apprendere nuove skill da spendere successivamente nella ricerca di un impiego, ma non solo: l'attività metterà i suoi partecipanti in contatto fra di loro, attivando nuove reti sociali che potranno rivelarsi proficue dal punto di vista della socialità e dell'autostima.

A chi è rivolto

L'Istituto San Giovanni Evangelista conta di coinvolgere circa 15/20 giovani dai 15 ai 24 anni sul territorio torinese, di cui alcuni intercettati in attività di educativa di strada e altri segnalati dai servizi sociali.

 

Nome del progetto: Modello Giuditta
Organizzazione proponente: Istituto San Giovanni Evangelista
Area di intervento: Inclusione & Sviluppo Sociale