Il Presidio Sanitario San Camillo ospita reparti di degenza ordinaria, Day Hospital, ambulatori di riabilitazione e radiologia; è sede di didattica e tirocinio universitario per molteplici professioni sanitarie e centro di ricerca clinica per l’osteoporosi, le malattie metaboliche dell’osso e la neuropsicologia.

Inoltre sono presenti al Presidio diverse aree di specializzazione: malattia di Parkinson; rieducazione dei disturbi dell’equilibrio; riabilitazione pelvi-perineale tramite il Centro Specialistico Fisiatrico di II Livello per la Prevenzione diagnosi e Cura dell’Incontinenza Urinaria; studio e trattamento dell’osteoporosi e delle malattie osteometaboliche; riabilitazione dei disturbi pervasivi dello sviluppo in età adolescenziale.Il Presidio si pone quale obiettivo strategico quello di consolidare ulteriormente il proprio ruolo di polo di riferimento per l’assistenza e la ricerca in riabilitazione.

Il Presidio Sanitario San Camillo (struttura equiparata al pubblico ex art.43 della L.833 del 1978) riveste,un riconosciuto ruolo di eccellenza sul piano clinico e di ricerca, sia per la presa in cura della persona affetta da patologie neurologiche sia ortopediche e traumatologiche.

Nasce la necessità di misurare la reale efficacia del trattamento riabilitativo utilizzando specifiche scale di valutazione: misurare il raggiungimento degli obbiettivi fissati nel PRI e i tempi di realizzazione.Ecco che l’introduzione di tecnologie robotizzate validate, come i dispositivi robotici Gloreha, mano robotica, possono contribuire significativamente alla realizzazione di questo progetto L’ictus, per incidenza e complessità clinico-assistenziale, è stato preso come primo esempio per condurre il sistema riabilitativo ad un nuovo approccio culturale di presa in carico. Se inizialmente il paziente viene preso in carico da un team riabilitativo ospedaliero che si occupa sia della componente cognitiva che di quella motoria, l’introduzione di tecnologie robotizzate rende il percorso ripetibile e misurabile, non solo all’interno della rete riabilitativa extra ospedaliera, ma anche al domicilio

I beneficiari saranno 1200 di cui il 70 per cento con patologie neurologiche e il 30 per cento con patologie post trauma della mano

Gli aspetti innovativi si fondano su nuovo approccio riabilitativo, un approccio integrato motorio e cognitivo, sull'ottimizzazione dei percorsi di cura, di sviluppo della ricerca e della formazione in ambito riabilitativo, su modello di lavoro Hub - Spoke in cui determinate condizioni e malattie complesse necessitano di competenze specialistiche e costose. Non possono quindi essere assicurate in modo diffuso e capillare su tutto il territorio.Per questo motivo tale organizzazione prevede la concentrazione della casistica più complessa in un limitato numero di sedi Hub (centri di eccellenza) e di centri periferici Spoke, dove vengono inviate le persone che hanno superato una certa soglia di complessità. Inoltre si potrà isurare il raggiungimento degli obiettivi fissati nel PRI e i tempi di realizzazione.

Nella prima fase del progetto è prevista l'addestramento del personale sull'utilizzo della nuova tecnologia.In una seconda fase del progetto si identificano i pazienti con problematiche dell'arto superiore e della mano con tipologia neurologica o post traumatica La terza fase del progetto prevede l'esecuzione del trattamento in due gruppi,un gruppo di pazienti neurologici e un gruppo di pazienti con patologie post traumatiche.Nell'ultima fase del progetto si andranno ad analizzare i risultati sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Ci sarà un analisi dei risultati riabilitativi in merito all'efficacia del trattamento della disabilità con verifica del ritorno del paziente all'attività quotidiana ( casa, lavoro ....) Si analizzerà anche in quanto tempo si sono ottenuti tali risultati. Il tutto per migliorare la qualità del trattamento riabilitativo con dati misurabili e raggiungere gli outcome riabilitativi in minor tempo e garantire un maggior turn over di pazienti ( garantire a più pazienti un trattamento riabilitativo adeguato alla loro disabilità)

Gli esiti del progetto verranno valutati con specifiche scale di valutazione tenendo conto che la prima fase del trattamento riguarderà la mobilizzazione attivo assistita del paziente mentre gli step successivi del trattamento sono gli esercizi funzionali La fase finale, quando gli obiettivi riabilitativi sono più fini (miglioramento della destrezza, della coordinazione, della velocità) consiste nei giochi interattivi per l’intero arto superiore. I sistemi robotici riescono non solo a supportare la riabilitazione motoria dell’arto superiore (mano, polso e braccio), ma anche a stimolare la plasticità neuronale del paziente, attraverso molteplici effetti audio e video che accompagnano l’esercizio motorio e specifici approcci, come l’Action-Observation Therapy e il Bilateral Training.

Nome del progetto: Riabilitiamo la riabilitazione
Organizzazione proponente: Presidio Sanitario San Camillo
Area di intervento del progetto: Salute & Welfare