La Fibromialgia (FM) è una grave sindrome che causa dolore cronico severo. In Italia ne sono colpite 1,5–2 milioni di persone, in Europa 14 milioni. Con un’età media di sviluppo che va dai 35 ai 45 anni, sono le donne hanno una maggior probabilità di sviluppare la malattia rispetto agli uomini, con un rapporto d’incidenza pari a 9:1.
L’identificazione di specifici fattori non sanitari potrebbe rivelare se esistono fattori sociali, lavorativi o economici predisponenti ad una evoluzione e ad un aggravamento della malattia, in virtù delle sempre più note interazioni sul sistema immunitario dei fattori di stress ambientali.
Il progetto ANALISI DELL’IMPATTO DEI FATTORI SOCIALI E LAVORATIVI NELL’AGGRAVAMENTO DELLA FIBROMIALGIA
Con questo progetto, il Comitato Fibromialgici Uniti-Italia ODV vuole indagare attraverso un questionario somministrato ad un campione rappresentativo di malati fibromialgici quali fattori e in che misura influiscono sull’evoluzione della FM e della sua severità.
Ad oggi, la letteratura medica evidenzia come, più gravi sono le condizioni del malato, peggiori sono le conseguenze in ambito lavorativo ed economico: spesso, gli individui si vedono costretti ad abbandonare il proprio lavoro o vengono addirittura licenziati per scarsa produttività e/o per difficoltà di ricollocazione.
Ciò che ci si propone di fare dunque è invertire il paradigma, indagando non solo la componente biologica ma anche i fattori psicologici, sociali, economici e lavorativi, prevenendo l’evoluzione del grado di severità della malattia e riducendo la spesa sociosanitaria ad essa correlata.
Gli obiettivi del progetto
Il principio cardine del progetto di CFU Italia è garantire un’efficace prevenzione verso i rischi di aggravamento della malattia fibromialgica.
Il sostegno a questo tipo di ricerca migliorerà la conoscenza e la cura per aiutare le persone malate nell’accesso a centri specialistici e nel sostenere le difficoltà psico-sociali che attraversano, includendo nel percorso di valutazione sanitaria sia la sfera biologica e psicologica che i fattori di co-morbosità sociali e lavorativi.
I beneficiari del progetto
Un’analisi recente evidenzia che il 21% dei pazienti affetti da dolore cronico non è in grado di lavorare e il 61% di coloro che lavorano lamenta un effetto negativo del dolore sull’attività lavorativa. L’identificazione dei fattori sociali e lavorativi che possono prevenire l’evoluzione della malattia potrà contribuire allo sviluppo di opportuni programmi di formazione, prevenzione e cura, a beneficio di tutte le persone affette da FM, i caregivers e il Sistema Sanitario Nazionale.
Nome del progetto: Analisi dell’impatto dei fattori Sociali e Lavorativi nell’aggravamento della Fibromialgia
Organizzazione proponente: Comitato Fibromialgici Uniti – Italia ODV
Area di intervento: Salute & Welfare