In Italia sono circa 3.000 i giovani che ogni anno, appena compiuti i 18 anni, devono uscire dalla comunità per minori, senza una reale alternativa dove poter andare e senza essere ancora pronti alla vita autonoma. Improvvisamente adulti. Proprio a loro, segnati da vissuti traumatici, viene chiesto di diventare autonomi dal punto di vista emotivo, economico e abitativo a 18 anni.

Non esiste una normativa specifica che si occupi dell’accompagnamento all’autonomia dei maggiorenni in uscita dalle comunità. Questa mancanza si trasforma in un ritorno dei ragazzi nei servizi sociali per adulti.

Ma non concludere il percorso, interromperlo proprio quando i ragazzi ne hanno più bisogno, vuol dire aumentare il disagio, sprecare il denaro speso e il lavoro compiuto.

La Cooperativa Sociale Il Tetto Casal Fattoria crede fortemente che anche i giovani fragili possano conquistare l’autonomia con il giusto supporto educativo. Lavora dal 2004 per sostenere giovani particolarmente a rischio di esclusione, attraverso progetti di accompagnamento all’autonomia.

Il progetto "Conquistare l'autonomia" è finalizzato ad accompagnare i destinatari in un percorso che consenta loro di uscire da condizioni di marginalità sociale ed occupazionale attraverso percorsi individualizzati di formazione professionale e crescita umana.

Obiettivo generale del progetto è implementare le azioni di presa in carico, orientamento e accompagnamento per favorire l’inclusione sociale attiva dei destinatari, nonché favorire l'occupabilità di giovani svantaggiati, in uscita da comunità affido, a rischio di esclusione sociale, disoccupazione e povertà. Si tratta quindi di un obiettivo in linea con i Sustainable Development Goals 1 (Povertà Zero) e 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica) dell'Agenda 2030.

I giovani destinatari, 20 neomaggiorenni e ragazzi minori stranieri non accompagnati, hanno bisogno di concludere il percorso verso l’inclusione attraverso azioni concrete come:

  • Accoglienza: alloggio, vitto e beni di prima necessità.
  • Supporto educativo: accompagnare (non in modo assistenzialistico) e rendere gradualmente autonomi i destinatari. Il supporto educativo prevede che ogni ragazzo concordi con l’educatore un “patto educativo”, in cui siano esplicitati gli obiettivi di crescita, i tempi di verifica e le azioni concrete da realizzare.
  • Formazione al lavoro, attraverso un percorso di orientamento ed empowerment, il bilancio delle competenze individuali, una scuola di italiano per stranieri, i corsi professionalizzanti, l’attivazione di borse lavoro/tirocini retribuiti, la scuola guida e/o la pratica di un’attività sportiva, a seconda del percorso individualizzato.