L’Associazione CAF è stata il primo Centro in Italia dedicato all’accoglienza, alla terapia e allo studio del maltrattamento infantile e dell’abuso. Il progetto si inserisce all’interno della più importante area di intervento dell’Associazione, ovvero l’accoglienza di minori tra i 3 e i 18 anni, vittime di gravi traumi fisici e relazionali, all’interno di Comunità Residenziali psicoeducative.

Il progetto "Accompagnami ANCORA per un po'" prevede di costruire un iter post-dimissioni in grado aiutare i minori in tutte le inevitabili difficoltà che subentrano all’uscita dalla Comunità e ridurre il rischio che un minore, pur concludendo con successo il suo percorso comunitario, regredisca una volta dimesso a causa della mancanza di supporti adeguati, con una conseguente dispersione di tutte le risorse finora investite.

Per offrire tale supporto è inevitabile lavorare attivamente per un’inclusione e uno sviluppo socio-economico dei ragazzi, soprattutto se neomaggiorenni, e delle famiglie, ove presenti.

L’integrazione con il territorio è fondamentale: il ragazzo deve essere accompagnato ad individuare le risorse necessarie al di fuori della Comunità e per questo la ricerca e l’inserimento lavorativo presso aziende del territorio e l’accompagnamento educativo nella sperimentazione delle proprie autonomie sono obiettivi fondanti del progetto.

Il progetto vuole contribuire ad aumentare l’efficacia degli interventi di cura e accoglienza dei minori nel lungo periodo, con risultati positivi nei follow-up a distanza di 1 e 3 anni. Ridurre il rischio di un nuovo allontanamento dalla famiglia d'origine o affidataria, così come la stabilizzazione dei sintomi e l'aumento del benessere psicologico dei beneficiari, sono i principali obiettivi del progetto.

"Accompagnami ANCORA per un po'" prevede l’attivazione di un supporto mirato post-dimissioni della durata di 6 mesi, fino a un massimo di 12, con le seguenti attività:

  • Supporto educativo individuale a domicilio
  • Supporto scolastico
  • Inserimento lavorativo 

Educatori che il ragazzo già conosce e con cui ha una buona relazione potranno poi aiutarlo nella gestione della quotidianità in casa, per facilitare il passaggio al di fuori della Comunità. 

Beneficiari diretti del progetto saranno tutti i minori che hanno portato a termine con successo il loro progetto in Comunità e che sono pronti ad un rientro in famiglia, ad un progetto di affido o ad altre possibilità previste dal Decreto del Tribunale per i Minorenni. Nello specifico, si tratta di 30 minori di età 3-12 anni, 15 minori nella fascia 12-18 anni, 45 nuclei familiari dei minori accolti e 14 minori in affido e genitori affidatari. Beneficiari indiretti invece saranno tutti i soggetti che ruotano attorno ad altri contesti di vita del minore (scuole, aziende, centri sportivi ecc), ovvero 250 individui circa.