Il Salone del gusto sulla tavola di tutti con il progetto Barachìn di Slow Food ANDREA ZANELLO VERCELLI Terra Madre e Salone del Gusto anche sulle tavole di chi all'evento di Torino non può partecipare per ragioni economiche o problemi logistici. Vercelli, attraverso la condotta Slow Food, ha aderito al progetto «Barachin». In Piemonte e a Torino, città operaia per eccellenza, il barachìn è stato per decenni simbolo del cibo portato da casa. Da sempre le famiglie hanno un ruolo centrale nell'ospitalità ai delegati di Terra Madre, unendo storie e culture e portando il mondo in Piemonte e il Piemonte nel mondo. «Quest'anno abbiamo voluto andare oltre», racconta Daniele Buttignol, direttore di Slow Food Italia, «condividendo un po' del nostro cibo con chi non può partecipare alla festa». A Torino si svolge la manifestazione, in tutto il Piemonte «distribuiamo 4000 barachin condividendo i piatti del territorio e lo spirito di Terra Madre». Il progetto è stato realizzato col sostegno di Compagnia San Paolo, Reale Foundation, UniCredit, la collaborazione di Verallia, Autajon Chierese Pak, Cuki, Corepla, Domori e l'entusiasmo di oltre 50 ristoranti e 70 associazioni. A Vercelli la condotta Slow Food ha garantito 240 pasti coinvolgendo i ristoranti Vecchia Brenta, Marrabbio, Cin Cin Bar, Ciofs istituto professionale Sacro Cuore e pasticceria Lesca. Caritas ed Emporio alimentare si occupano della distribuzione. Giovedì e ieri la Vecchia Brenta ha sfornato 50 panisse, Marrabbio oggi e domani parmigiana e pasta al forno, il Cin Cin Bar salsiccia in umido con patate, minestra di verdura e legumi, polpette con riso a vapore. Il Ciofs 50 porzioni di spezzatino con patate e altrettante di minestrone, la pasticceria Lesca per ogni giorno del Salone 10 torte: «Non vediamo l'ora di portare Terra Madre a chi non può partecipare» ha detto Gabriele Varalda, Slow Food Vercelli